Julian Assange è un giornalista australiano, programmatore e attivista per la trasparenza. Egli, attraverso la piattaforma WikiLeaks da lui fondata nel 2006, non solo ha dato un notevole contributo alla liberta’ di informazione ed alla difesa dei diritti umani, ma ha anche rivoluzionato il concetto di “notizia”. Le pubblicazioni di WkiLeaks, infatti, sono scevre da commenti ed ornamenti, e consentono al lettore di accedere direttamente ai documenti.
I documenti divulgati spaziano dal riciclaggio di denaro sporco ed evasione fiscale della banca Julius Baer, alla corruzione di esponenti politici quali l’ex presidente Daniel Arap Moi in Kenya, del regime di Ben Alì in Tunisia, alla corruzione in Namibia per il commercio del pesce, dalla vendita di armi e software di spionaggio di aziende a paesi sotto embargo, alle esecuzioni extragiudiziare da parte della polizia keniana, alla rivolta tibetana in Cina del 2008 violentemente repressa, allo scandalo petrolifero in Perù, alle bibbie segrete della setta “Scientology” e molto altro.
Nel 2010 WikiLeaks raggiunge il picco dell’attenzione globale pubblicando decine di migliaia di documenti classificati dagli Stati Uniti sulle guerre in Afghanistan ed in Iraq, che rivelano nella loro crudezza i crimini di guerra degli Stati Uniti perpetrati durante i conflitti.
La diffusione di materiale diplomatico considerato lesivo per i governi coinvolti, ha reso Julian Assange una persona “scomoda”, generando nei suoi riguardi una serie di pressioni e atti di accusa, tali che il Prof. Nils Melzer, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, nel maggio 2019 ha dichiarato:
“In 20 anni di lavoro con vittime di guerra, violenza e persecuzioni politiche non ho mai visto un gruppo di Stati democratici riunirsi per isolare, demonizzare e abusare deliberatamente di un singolo individuo per così tanto tempo e con così poca considerazione per la dignità umana e lo stato di diritto … La persecuzione collettiva di Julian Assange deve finire qui e ora! “
Ripercorriamo i fatti salienti accaduti dalla pubblicazione dei war log fino ad oggi:
Il 20 agosto 2010 Assange viene denunciato di aggressione sessuale da due donne svedesi, collabora con la polizia, l’accusa più grave di stupro viene immediatamente trovata priva di fondamento, l’indagine viene chiusa e lui fa ritorno a Londra.
Il caso svedese viene riaperto in dicembre da un altro procuratore, e sebbene le accuse siano più lievi ( minor rape e due episodi di molestie sessuali) e senza prove indiziarie, viene emanato un mandato d’arresto europeo . Assange trascorre una settimana nella prigione di Wandsworth (Londra) e viene rilasciato in seguito con l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico. Questo caso verrà riaperto e chiuso per ben tre volte.
Nel giugno del 2012 il giornalista si rifugia nell’ambasciata ecuadoriana a Londra, ottenendo due mesi dopo la concessione dell’asilo politico, per timore che il mandato d’arresto svedese preluda ad una successiva estradizione o consegna extragiudiziale negli Stati Uniti d’America, dove egli sarebbe processato, condannato ed incarcerato per la pubblicazione dei diari di guerra.
Nel gennaio 2016 l’arbitrato del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla Detenzione Arbitraria decreta che la permanenza forzata di Assange nell’ambasciata è configurabile ad una detenzione arbitraria e illegale da parte di Gran Bretagna e Svezia.
Il 13 Luglio 2017 la Commissione Interamericana per i diritti umani (IACHR) impone obblighi all’Ecuador a protezione dei diritti di Assange.
Il 28 marzo 2018 il governo ecuadoriano, sotto forti pressioni statunitensi, gli toglie ogni possibilità di accesso alla comunicazione ed alle visite private al giornalista, con l’eccezione dei suoi legali: una situazione inaccettabile che viola non solo la Dichiarazione dei Diritti umani ma è talmente cruenta da risultare peggiore di un’incarcerazione.
L’11 aprile 2019 l’Ecuador revoca l’asilo e toglie la cittadinanza ecuadoregna ad Assange, che viene quindi consegnato alla polizia metropolitana londinese ed incarcerato a Belmarsh, prigione di massima sicurezza a Londra.
ll 16 aprile vince il premio giornalistico europeo intitolato a Daphne Galizia, giornalista maltese assassinata nel 2017; nel 2019 il premio Danny Schechter Global Vision per il giornalismo; il premio Gavin MacFadyen, il premio per la dignità dal The Catalan Dignity Commission’s; il premio internazionale per il giornalismo dal Journalists Club of Mexico; il premio Stuttgart per la pace (2020) e la facoltà di Giornalismo argentina di la Plata lo insignisce della laurea Honoris Causa.
Durante l’incarcerazione i professori Joe Cannataci e Nils Melzer , inviati speciali delle Nazioni Unite constatano un grave peggioramento delle sue condizioni psico-fisiche.
Il 9 ottobre viene arrestato il proprietario di UC Global, l’azienda privata che doveva garantire la sicurezza del fondatore di WikiLeaks nell’ambasciata dell’Ecuador e che per 7 anni registrò e filmò gli incontri con giornalisti e avvocati, trasmettendo tutte le informazioni raccolte all’intelligence USA.
Nonostante le norme anti-covid e le disposizioni dell’ONU in merito, ad Assange non vengono concessi gli arresti domiciliari.
Il 4 gennaio 2021 la giudice britannica Vanessa Baraitser blocca l’estradizione di Julian Assange verso gli Stati Uniti, ritenendo che, date le condizioni alquanto deleterie delle carceri statunitensi, l’estradizione del fondatore di WikiLeaks sia un provvedimento ingiusto e oppressivo, ma gli nega il rilascio su cauzione.
Il 15 gennaio 2021 gli Stati Uniti si appellano alla decisione della magistratura inglese.
L’11 dicembre la corte ribalta il verdetto e concede l’estradizione ad Assange ed il 20 aprile la Westminster Magistrates’ Court emette l’ordine formale per il fondatore di WikiLeaks.
Il 17 giugno il ministro degli Interni britannico, Priti Patel, conferma l’estrazione negli Stati Uniti del fondatore di WikiLeaks.
La scelta di incriminare Julian Assange ai sensi dell’Espionage Act fa molto discutere, perché di fatto con essa si equipara il giornalismo a un atto di spionaggio.
L’Espionage Act è una legge del 1917, ed è stata pensata e scritta unicamente per coprire i segreti di stato. Non contempla l’interesse pubblico, l’unico fine è salvaguardare la reputazione degli Stati Uniti da possibili scandali. Scavalca ogni diritto internazionale tanto da rendere potenzialmente imputabile chiunque diffonda notizie riservate. Il sig. Julian Assange non è un cittadino americano né ha mai pubblicato negli Stati Uniti.
E’ la prima volta nella storia degli Stati Uniti che l’Espionage Act viene usata contro un giornalista.
Per Julian Assange si evidenzia la violazione dei diritti umani, attraverso una violenza psicofisica esercitata nella sua detenzione, un vero attentato alla libertà di espressione e informazione.
Se Julian Assange verrà estradato negli Stati Uniti, si avrà un effetto intimidatorio immediato su tutti i giornalisti del mondo. persino prima dell’inizio del processo, e sarà un attacco diretto non solo al Primo Emendamento Americano ma a tutte le costituzioni democratiche.
Il 20 e 21 febbraio 2024 si è tenuta Alla Royal Court di Londra l’udienza per l’ultimo appello disponibile contro l’estradizione di Julian Assange, migliaia di attivisti si sono riuniti con la speranza di far sentire la loro voce.
Il verdetto non è stato ancora comunicato e la data non ha una scadenza ed intanto un uomo così malato da non poter neppure partecipare alla seduta, marcisce in una cella di due metri per tre nel più completo isolamento.