Il 7 luglio la federazione torinese dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Antifascisti (ANPPIA) ha riconosciuto al giornalista Julian Assange lo status di perseguitato politico e conferito la tessera di socio onorario a Julian Assange.
Alla cerimonia di premiazione sono state inoltre assegnate le tessere onorarie a:
Stella Morris, moglie di Julian Assange
Kristinn Hrafnsson, capo redattore di WikiLeaks
Stefania Maurizi, giornalista d’inchiesta e collaboratrice di Wikileaks
Joseph Farrell, ambasciatore e giornalista di WikiLeaks
Sarah Harrison, redattrice di sezione di WikiLeaks
Jacob Appelbaum, giornalista indipendente americano ed ex ambasciatore di WikiLeaks
Va sottolineata la natura politicamente motivata di questo caso e le sue gravi implicazioni per la libertà d’espressione, e l’ANPPIA, fedele alla sua missione di onorare l’eredità morale dei perseguitati e prigionieri politici dell’epoca fascista, nella persona di Bruno Segre (Presidente dell’ANPPIA Torino) motiva così le ragioni:
L’ANPPIA di Torino riconosce nella persona di Julian Assange un perseguitato politico, in quanto egli è, da oltre tre anni rinchiuso nelle carceri di massima sicurezza di Londra con accuse pretestuose di spionaggio, laddove egli, in realtà, rendendo pubbliche informazioni riguardanti crimini di guerra commesse dalle forze armate statunitensi, ha onorato i principi fondanti del giornalismo investigativo.
Ed ancora
Julian Assange ha difeso la democrazia, valore universale, per la quale i nostri padri hanno combattuto e sono stati a loro volta condannati al carcere nel periodo fascista, attraverso un’informazione libera. L’ANPPIA si oppone con la forza della sua moralità e la sua origine antifascista alla sua estradizione negli Stati Uniti, dove certamente sarebbero a rischio la sua incolumità fisica ed il suo equilibrio psicologico e chiede la sua immediata liberazione
Tali motivazioni sono state tradotte in inglese, portoghese e greco.
La tessera verrà consegnata alla moglie, Stella Assange, perchè non è possibile spedirla al carcere. Il regime di controllo al quale è sottoposto Assange non lo permette; la tessera è infatti considerata arma di suicidio ricorda Boris Bellone, segretario ANPPIA Torino.
Alessia Pesando
di FREE ASSANGE Italia