CIA citata in giudizio: spiò Assange e i suoi avvocati

La CIA è stata querelata per aver spiato gli avvocati di Julian Assange e oltre cento visitatori nell’ambasciata ecuadoriana

CIA denunciata per spionaggio: cosa è successo nell’ambasciata

Lunedì scorso, due degli avvocati di Julian Assange (Margaret Kunstler e Deborah Hrbek) e due giornalisti (Charles Glass e John Goetz) hanno compilato una querela verso la CIA, il suo ex direttore Mike Pompeo, e l’agenzia di sicurezza spagnola UC Global.
L’accusa è di aver intercettato le conversazioni private tra Assange, i suoi legali e altri ospiti dell’ambasciata ecuadoriana, in cui il fondatore di WikiLeaks ha trascorso 7 anni come rifugiato politico.
Il programma di spionaggio denunciato comprende: microfoni e registratori nascosti in vari punti dell’ambasciata, raccolta di dati dai device elettronici degli ospiti, fotocopie dei passaporti e analisi dei telefoni.

Durante l’asilo politico, Assange era quindi costretto a prendere continuamente precauzioni per proteggere se stesso e gli ospiti dallo spionaggio.
Teneva conversazioni con gli avvocati all’interno del bagno delle donne, aprendo l’acqua per coprire il rumore delle voci (si scoprì poi che erano stati inseriti microfoni anche nei bagni). Utilizzava generatori di rumori bianchi, e scambiava informazioni con i suoi legali scrivendole su foglietti di carta.

Le vittime di queste pratiche, tra cui oltre un centinaio di cittadini americani, comprendono:

  • Avvocati della difesa penale di Assange
  • Avvocati internazionali dei diritti umani con casi attivi che riguardano il centro di detenzione di Guantanamo e alcune questioni statunitensi
  • Giornalisti della sicurezza nazionale in possesso di dati molto sensibili
  • Medici e professionisti del settore che hanno visitato Assange e monitorato gli effetti della detenzione involontaria sulla sua salute fisica e mentale

Il tutto si sarebbe svolto sotto la piena consapevolezza di Mike Pompeo, che aveva giustificato l’ostilità verso WikiLeaks definendola “un’agenzia di intelligence ostile non statale“.

Uno degli obiettivi del programma è il dottor Sean Love, medico e studioso che analizzò le condizioni di Assange per osservare le conseguenze del confinamento sulla sua salute.

Tutte le mie conversazioni con Julian Assange erano coperte dal segreto professionale.
Come americano rispettoso della legge, mi aspetto che i miei diritti costituzionali non vengano violati. E come medico, mi aspetto che la riservatezza del mio rapporto medico-paziente non venga violata senza un mandato

Love, interpellato dai querelanti, ha deciso di non partecipare alla causa, che considera controversa.
Ha però dichiarato di appoggiarne totalmente gli obiettivi.

Le agenzie di intelligence statunitensi hanno il dovere di proteggere i diritti degli americani, anche quando si impegnano in una sorveglianza legittima,
Giusta o sbagliata che sia la loro giustificazione di Julian Assange come obiettivo, il privilegio avvocato-cliente e la riservatezza medico-paziente dovrebbero rimanere sacrosanti

Per il momento, l’ufficio stampa della CIA ha declinato la richiesta di commentare le accuse.
Ma un funzionario anonimo, commentando, ha dichiarato che la CIA deve seguire regole molto severe in merito alla raccolta di dati dei cittadini.

Quando la CIA acquisisce informazioni sugli americani, le salvaguarda in conformità con le procedure approvate dal procuratore generale, che limitano la capacità della CIA di raccogliere, conservare, utilizzare e diffondere le informazioni

Infatti, come sostiene l’avvocato Robert Boyle, le accuse inserite nella querela costituirebbero una violazione del Quarto Emendamento della Costituzione americana.

Il Quarto Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti protegge i cittadini statunitensi dall’essere sottoposti a perquisizioni e sequestri irragionevoli. Questo principio fondamentale si applica alle perquisizioni e ai sequestri effettuati dalle forze dell’ordine statunitensi nei confronti di cittadini americani in qualsiasi parte del mondo.

Queste protezioni del Quarto Emendamento sono state palesemente violate. Il contenuto dei dispositivi digitali dei querelanti è stato copiato segretamente da personale di sicurezza reclutato dalla CIA e poi queste informazioni sono state consegnate alla CIA. Questo faceva parte di un piano intenzionale

Il ruolo della UC Global

I querelanti hanno dichiarato che, una volta entrati nell’edificio, gli è stato richiesto di consegnare i loro dispositivi a una guardia di sicurezza presente alla reception.
Ma le guardie sarebbero state, in realtà, agenti della UC Global, ingaggiati dall’ambasciata ecuadoriana per raccogliere dati sul fondatore di WikiLeaks.
Come dichiarato dall’avvocato Deborah Hrbek, una delle partecipanti alla causa, gli ospiti non sospettavano nulla.

Ho visitato Julian Assange presso l’ambasciata dell’Ecuador a Londra e alcune volte durante il suo soggiorno per discutere di delicate questioni legali. All’arrivo ci è stato detto che esisteva un protocollo rigoroso per la protezione di Julian. Passaporti, telefoni cellulari, macchine fotografiche, computer portatili, dispositivi di registrazione e altre apparecchiature elettroniche venivano consegnati alle guardie di sicurezza nell’atrio.

Abbiamo appreso molto più tardi, attraverso un’indagine penale sotto la supervisione del tribunale in Spagna, che mentre i visitatori come me si incontravano con Julian nella sala conferenze dell’ambasciata, le guardie accanto smontavano i nostri telefoni, rimuovevano e fotografavano le schede SIM e crediamo scaricassero dati dalle nostre apparecchiature elettroniche.

Le accuse di un legame tra UC Global e CIA risalgono al 2019, quando vennero pubblicate dal quotidiano spagnolo El Pais.
L’amministratore delegato della UC Global, Morales, sarebbe stato ingaggiato nel 2017 dopo una convention a Las Vegas.
Una volta tornato in Spagna, Morales avrebbe riferito ai suoi colleghi di star lavorando “in serie A“, “per il lato oscuro“, “per i nostri amici americani“.
Secondo alcuni ex dipendenti, nei mesi seguenti arrivarono diverse somme di denaro a Morales in cambio dei dati.
Nei tre anni successivi, Morales avrebbe compiuto oltre 60 viaggi negli USA, portandosi dietro dischi rigidi e supporti elettronici.
Tuttavia, il CEO della UC Global ha definito le accuse contenute nella querela “totalmente false“.

Non ho avuto nulla a che fare con la CIA o con qualsiasi attività di spionaggio nei confronti del signor Assange

Nel frattempo, il caso spagnolo va avanti nel cercare di definire i rapporti tra UC Global e CIA.
A giugno, il tribunale ha citato in giudizio Mike Pompeo e un altro funzionario di intelligence per testimoniare nel caso.
Pompeo non ha risposto al mandato di comparizione in Spagna.

Cosa succede ora?

Se venisse accertato che la CIA ha raccolto dati confidenziali delle conversazioni tra Assange e i suoi legali, il processo verso il fondatore di WikiLeaks potrebbe essere ribaltato.
Infatti, oltre all’aver violato una legge costituzionale, l’ampiezza e la sensibilità dei dati raccolti dall’intelligence statunitense renderebbe impossibile per Assange avere un processo equo negli USA.

Le registrazioni degli incontri con i suoi avvocati inficiano l’azione penale, perché ora il governo conosce il contenuto di quelle comunicazioni e dovrebbero esserci delle sanzioni, fino all’archiviazione delle accuse o al ritiro della richiesta di estradizione

Inoltre, è importante notare che la denuncia, depositata nel Distretto sud di New York, è stata assegnata al giudice federale John G. Koeltl, nominato da Bill Clinton nel 1994.
Lo stesso Koeltl, nel 2018, difese il diritto di WikiLeaks di pubblicare le email di Hillary Clinton.

Tuttavia, come afferma Roth, il processo sarà molto complesso.
I querelanti potrebbero scontrarsi con il segreto di Stato, che permetterebbe alla CIA di non rendere pubblici alcuni documenti utili al caso.

Non pensiamo che sarà un compito facile.
Sarà un processo difficile, tuttavia avremo un giudice della Corte Federale che presumibilmente non sarà di parte, e che insisterà affinché certi documenti e certe persone vengano prodotti e presentati. È un processo che siamo disposti ad affrontare

Inoltre, nella causa sono state avanzate delle richieste nei confronti della CIA e di Mike Pompeo.
In particolare:

  • Un risarcimento monetario da parte di Mike Pompeo
  • Un provvedimento ingiuntivo alla CIA e ai convenuti di non condividere con terzi le informazioni riservate dei querelanti
  • La restituzione del materiale ai querelanti e la cancellazione di tali informazioni dagli archivi della CIA

L’estradizione potrebbe avvenire questo autunno, nel caso in cui l’Alta Corte britannica rigettasse il ricorso degli avvocati.
Se Assange venisse mandato negli USA, dovrebbe sottoporsi a un processo nel Distretto Est della Corte Federale della Virginia, dove potrebbero attenderlo 175 anni di carcere.

Giulia Calvani

2 commenti su “CIA citata in giudizio: spiò Assange e i suoi avvocati”

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