Julian Assange visita l’artista che ha tenuto in ostaggio opere d’arte per 45 milioni di dollari

Originale di Simon Bainbridge consultabile al link:

https://www.theartnewspaper.com/2024/11/21/julian-assange-visits-artist-who-held-45m-worth-of-art-hostage-to-save-his-life

Andrei Molodkin aveva minacciato di distruggere opere di Picasso e altri artisti se l’attivista fosse morto in prigione. Ora espone un ritratto di Assange in una nuova mostra.

Andrei Molodkin, l’artista che all’inizio dell’anno ha fatto notizia quando ha preso in “ostaggio” opere d’arte per un valore di 45 milioni di dollari – minacciando di distruggerle se Julian Assange fosse morto mentre era rinchiuso in prigione – ha portato,per  la prima volta in pubblico, il ritratto del fondatore di WikiLeaks in una mostra alla Galleria Nazionale di Sofia, in Bulgaria.

Disegnata meticolosamente con un’umile penna a sfera, l’opera di 2,2 m x 1,7 m è ciò che l’artista concettuale descrive come “un gesto artistico” per attirare l’attenzione sulla detenzione del fondatore di WikiLeaks. Il titolo dell’opera, Date of Freedom (2024), si riferisce alla data del rilascio di Assange dalla prigione di Belmarsh a Londra, il 24 giugno, dove era detenuto in attesa di essere estradato negli Stati Uniti per rispondere di accuse quali lo spionaggio. Assange ha trascorso quattro anni in prigione e altri sette in esilio autoimposto1 presso l’ambasciata ecuadoriana a Londra, prima di essere rilasciato quest’estate.

Iniziato a febbraio, dopo la morte in carcere del leader dell’opposizione russa Alexei Navalny, il disegno è stato finalmente completato il mese scorso, quando Assange ha visitato Molodkin nel sud della Francia. L’artista ha lasciato uno spazio bianco per la data del suo rilascio, nella speranza di poterlo vedere libero e di “completare” l’opera.

Dopo il discorso all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Pace) a Strasburgo il mese scorso, Assange si è recato a La Raillère, un’ex stazione termale vicino al confine franco-spagnolo che Molodkin ha trasformato in uno spazio per artisti. È lì che l’artista ha fatto costruire una camera blindata di 32 tonnellate in cui sono state depositate più di una dozzina di opere, tra le quali ritroviamo Rembrandt, Picasso e Warhol, oltre a pezzi contemporanei, donati da collezionisti o dagli stessi artisti.

Accanto ad esse c’era un dispositivo – un “interruttore dell’uomo morto” regolato da un timer – che consentiva di ridurre in polvere il contenuto della cassaforte grazie a un meccanismo a distanza che, secondo l’artista, ricalca i metodi utilizzati dalle agenzie di sicurezza statunitensi come ultima misura di protezione nelle ambasciate.

“La libertà di espressione e tutto ciò che gli gira intorno si trova a un bivio oscuro”, ha detto Assange a Strasburgo, rivolgendosi alla commissione per gli affari legali e i diritti umani del Consiglio. “Temo che se le istituzioni che stabiliscono le norme, come Pace, non reagiscano prontamente alla gravità della situazione, sarà troppo tardi”.

“La data che Assange ha disegnato a biro per completare il suo ritratto è un contatore a riposo…”, dice Molodkin. “Il suo ticchettio ci ricorda che in un momento di catastrofe la storia dell’arte può trasformarsi in una nuova forma: in un mucchio di ceneri grigie”.

Molodkin descrive Dead Man’s Switch come una sorta di “ritratto simbolico”, allineando il suo lavoro con quello che definisce il “minimalismo politico” di artisti come Santiago Sierra, con il quale espone in East West, una mostra a due al Kvadrat 500, un’estensione della Galleria Nazionale di Sofia. Gli artisti sostengono che l’esistenza di prigionieri politici è un indicatore critico della salute delle istituzioni democratiche e del loro approccio ai diritti umani.

La mostra, curata da a/political – l’organizzazione londinese fondata da Andrei Tretyakov della Bluewire Capital di Londra, che si occupa di arte socio-politica – aprirà il 26 novembre e si protrarrà fino al 16 febbraio 2025. Sierra, noto soprattutto per aver allestito il blocco dell’ingresso del padiglione spagnolo alla Biennale di Venezia del 2003, espone l’opera Political Prisoners in Contemporary Spain (2018), censurata nel suo Paese d’origine, e opere della serie Veterans. Molodkin esporrà il suo disegno a penna di Navalny accanto al suo ritratto di Assange. Esporrà anche alcune delle sue installazioni scultoree, tra cui Blood Democracy, che comprende sangue umano donato da soldati russi e ucraini.

“Tutti hanno paura di una terza guerra mondiale e di questo nuovo livello di scontri”, dice Molodkin. “Dead Man’s Switch è stato citato in più di 300 pubblicazioni. Dimostra che l’arte può cambiare la nostra prospettiva sul mondo”.

Traduzione di Free Assange Italia

1- nota del gruppo di traduzione: Assange rimase sette anni in ambasciata sotto asilo politico in stato di detenzione arbitraria come riconosciuto dall’ONU nella risoluzione 54/2015 consultabile al link: https://www.ohchr.org/en/statements/2016/02/working-group-arbitrary-detention-deems-deprivation-liberty-mr-julian-assange?LangID=E&NewsID=17012

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